Storia della reliquia

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ANNO IACOBEO

Il reliquiario

Nella Cappella di S. Jacopo, davanti all’Altare d’Argento, vi è il reliquiario, eseguito a Firenze nel 1407 da Lorenzo Ghiberti, che custodisce la particola ossea ritenuta una reliquia autentica dell’apostolo Giacomo il Maggiore.

Pistoia è fortemente legata alla tradizione del pellegrinaggio, come testimoniano sia la documentazione storica che i monumenti e le opere d’arte cittadine. Fin dal XII secolo, la città divenne l’unico centro di culto jacopeo ufficialmente riconosciuto in Italia, dopo che, nel 1145, il vescovo Atto riuscì a far arrivare da Santiago di Compostela una reliquia, un frammento del cranio, dell’apostolo Giacomo il Maggiore o Jacopo, che fu proclamato patrono di Pistoia.

I pellegrini, che si recavano a Roma o a Santiago de Compostela, potevano facilmente raggiungere Pistoia, ben collegata alla via Francigena, per andare a visitare la cappella di S. Jacopo, venerare la reliquia e a chiedere “la grazia” e l’intercessione dell’Apostolo.

Per assistere i pellegrini, dopo la metà del secolo XII, si costituì, presso la cattedrale e nell’adiacente Palazzo Vescovile, l’Opera di S. Jacopo, un ente che aveva anche il compito di sovrintendere al culto del santo e di amministrare il “Tesoro di S. Jacopo”.

In città sorsero, inoltre, ospizi per pellegrini, poveri e viandanti tra cui lo spedale di S. Jacopo (metà XlI sec.) oltre al più noto spedale del Ceppo (fi ne XIII sec.) che, specializzatosi nella cura degli infermi, divenne il nosocomio cittadino. Nella seconda metà del ‘300 fu fondato anche l’ospizio e spedale del Tau, specializzato nella cura del “fuoco di sant’Antonio”.

Ma la cultura del pellegrinaggio è rimasta viva a Pistoia nel corso dei secoli e ne troviamo testimonianza nei luoghi di culto e nelle tradizioni pistoiesi, in particolar modo quelle legate ai festeggiamenti jacopei.